di storia
di Rovereto
Giornata della memoria 2025
Le iniziative che il Laboratorio di storia propone alle scuole e alla cittadinanza per la Giornata della memoria sono incentrate sulla particolarità del campo di Terezín, dove gli ebrei prigionieri (adulti e bambini) cercarono di resisterre attraverso l'arte e la cultura all'opera di annientamento operata nei loro confronti dai nazisti.
Corso di formazione per docenti:
Sopravvivere all'inganno di Terezín. Arte, identità, resistenza
Sala Multimediale della Biblioteca civica di Rovereto
15 gennaio 2025, ore 17
In occasione della "Giornata della memoria 2025" il Laboratorio di storia di Rovereto in collaborazione con il Comune di Rovereto propone un'iniziativa aperta agli insegnanti e alla cittadinanza.
Si tratta di un momento di riflessione sul tema dell'Olocausto, tema che mai come quest'anno si pone all'attenzione di tutti noi e, in particolare, di chi si occupa della formazione delle ultime generazioni.
Il tema affrontato riguarda in particolare la storia di Terezín, nato come campo di prigionia e smistamento diventato icona della propaganda nazista, finalizzata a nascondere al mondo la complessa organizzazione per il genocidio degli ebrei e degli altri gruppi etnici, sociali e culturali voluto da Hitler. A Terezín passarono numerosi artisti - musicisti, pittori, attori, scrittori - che contribuirono a creare un clima di resistenza e resilienza che ne ha fatto il luogo di testimonianza e simbolo di una possibile risposta, diversa e creativa, alla violenza.
L'incontro proposto dal Laboratorio di Storia vuole raccontare, utilizzando filmati, letture e documenti dell'epoca, la realtà del campo fino alla sua chiusura ed il clima nel quale si svolgeva la difficile vita degli internati, che riuscirono a resistere, attraverso l'arte, all'imbarbarimento di ogni principio di umanità.
Incontro informativo per gli studenti:
Sopravvivere all'inganno di Terezín. Arte, identità, resistenza
Liceo "Fabio Filzi" - Rovereto
24 gennaio 2025, ore 8 e ore 10.30
In preparazione alla partecipazione degli studenti allo spettacolo teatrale "Essere bambini a Terezín", il Laboratorio di storia ha incontrato le classi quarte e quinte del Liceo "Fabio Filzi" riproponendo la presentazione multimediale su Terezín che era stata offerta ai docenti e alla cittadinanza.
Spettacolo teatrale:
"Essere bambini a Terezín"
Teatro Zandonai
27 gennaio 2025, il mattino alle 10 per le scuole, la sera alle 20.30 per la cittadinanza
"E' nostro amico, e può giocare con noi" (Emil Saudek)
Lo spettacolo realizzato per il Giorno della Memoria 2025 esplora nuovamente il tema della vita nel campo di concentramento di Terezín, e lo fa raccontando un episodio particolare accaduto nel 1944: le 55 repliche dell'operetta 'Brundibàr' suonata e cantata dai prigionieri del campo. Perché qui e non altrove?
Nel campo di Terezín sono transitati e hanno perso la vita più di centomila prigionieri e tra loro tanti e tanti bambini. In occasione dell'unica visita all'interno di un campo di concentramento concessa ad una delegazione della Croce Rossa Internazionale nel giugno 1944, Terezín fu rimessa a nuovo e i prigionieri trasformati in "abitanti" di una qualsiasi tradizionale cittadina tedesca. I delegati ne furono soddisfatti: non sapevano che la maggior parte di quello che avevano visto era pura finzione, una ricostruzione a loro uso e consumo da riportare poi all'esterno.
In occasione della visita si tenne una rappresentazione speciale di 'Brundibàr' e nel settembre dello stesso anno venne ripresa per un film di propaganda nazista.
L'operetta era stata scritta nel 1938 da due musicisti, Hans Krása e Adolf Hoffmeister. Il 23 settembre 1943 ebbe luogo la prima rappresentazione di 'Brundibár'. Fino al settembre 1944, lo spettacolo fu rappresentato ben 55 volte: in quel mese si tenne l'ultima rappresentazione dell'opera a Terezín. Nelle settimane successive, la maggior parte degli interpreti e degli spettatori di quelle rappresentazioni furono deportati e morirono ad Auschwitz.
La trama dell'opera è semplice: i protagonisti, Aninka e Pepicek, fratello e sorella orfani, devono procurare del latte per guarire la loro madre malata. I bambini sono disperati perché sono poveri e per racimolare qualche soldo decidono di cantare nella piazza del mercato ma Brundibár, il malvagio suonatore d'organetto, li caccia via. I due fratelli, aiutati da tanti amici, riusciranno a mandare via Brundibár, e a raccogliere i soldi necessari per curare la madre.
L'opera contiene molti simbolismi relativi alla condizione degli ebrei durante il regime nazista: richiama i bambini a non lasciarsi impaurire e a trovare la forza per unirsi, provare a sopravvivere e anche, forse, per ribellarsi alla violenza.
Drammaturgia: Laboratorio di storia di Rovereto
Regia: Michele Comite
In scena: Laboratorio teatrale studentesco, Collettivo Clochart, Coro S. Ilario, Minicoro di Rovereto, Francesca Aste e Rossan Caldini
Il 27 gennaio è una ricorrenza internazionale: la Giornata della Memoria per commemorare le vittime dell'Olocausto
Il Laboratorio di storia di Rovereto, dal 2010, in collaborazione con l'Associazione Clochart, la sezione ANPI "Angelo Bettini" di Rovereto e della Vallagarina e il Comune di Rovereto, propone una serie di iniziative rivolte alle scuole e alla cittadinanza.
Uno degli appuntamenti più significativi riguarda la predisposizione di uno spettacolo teatrale con protagonisti i giovani attori/musicisti raccolti nel Laboratorio teatrale studentesco sotto la guida del regista Michele Comite.