di storia
di Rovereto
Gli “spostati” di cui l’opera parla sono i trentini che durante la Prima guerra mondiale, quasi sempre non per propria volontà ma in forma coatta, vennero trasferiti dalle proprie case in località distanti spesso centinaia di chilometri per lasciare spazio agli eserciti, alle trincee, alle azioni belliche e alla devastazione. Più di centomila dal Trentino, centinaia di migliaia dalla Venezia Giulia, dal Friuli e dal Veneto, milioni in tutta Europa. Profughi, spesso guardati con sospetto, in un limbo giuridico sempre incombente.
L’opera si compone di due volumi: il primo costruito dal Laboratorio di storia intrecciando la ricchissima documentazione fotografica reperita in anni di ricerche e un’antologia di voci tratte da memorie, diari e lettere scritte da donne e uomini. Il secondo, scritto da Paolo Malni, è dedicato alla ricostruzione complessiva della vicenda dei profughi trentini, seguiti e descritti nelle loro vicissitudini in Austria e in Italia.
Hans Heiss, storico, si occupa di storia della società sudtirolese tra Ottocento e Novecento. Attualmente è consigliere regionale del Sud Tirolo.
Paolo Malni, insegnante di storia in un Istituto superiore a Gorizia, da anni studia le vicende del profugato nella Prima guerra mondiale; è autore del secondo volume.
Elisa Trenti, del Laboratorio di storia, ha curato l’allestimento della mostra “Gli spostati”.
Camillo Zadra è provveditore del Museo Storico Italiano della Guerra.