di storia
di Rovereto
Il mese di novembre 2018 segna i' anniversario dei cent'anni dalla fine della prima guerra mondiale. Durante e immediatamente dopo questa guerra un tragico episodio ebbe luogo nel mezzo del Mediterraneo, migliaia di miglia lontano dal centro della battaglia.
Dalla fine del 1915, l'isola Asinara divenne un campo di concentramento per un numero enorme di soldati austro-ungarici. La varietà delle nazionalità dei prigionieri rifletteva la composizione etnica dell'esercito che servivano: 15 gruppi etnici/nazionali, molti dei quali avrebbero costruito il nuovo paesaggio geopolitico degli stati nazionali dopo il 1918. Migliaia di prigionieri austro-ungarici sbarcarono sulla piccola isola sarda dopo essere stati traghettati da Valona (Albania). Solamente nei primi mesi di prigionia sull'Asinara, circa 5000 soldati trovarono la morte. I resti di molti prigionieri sono stati raccolti in un ossario.
Dal 2013 la città di Stintino, il Parco Nazionale dell'Asinara AMP e l'Università di Sassari hanno dato vita a una serie di eventi e conferenze incentrati sul patrimonio storico della prima guerra mondiale sulla piccola isola. Nel 2017 ci si chiese quale fosse il modo migliore di celebrare il centenario del 1918 e nacque l'idea di una conferenza dal titolo "Asinara isola d'Europa", che creasse un ponte tra il passato e il presente europeo. Tre le tematiche selezionate allo scopo di mettere in evidenza la necessità che gli europei superino completamente un secolo di scontri nazionali ed etnici e riconsiderino, da una diversa prospettiva, il significato di parole come "Identità", "nazione", "Stato", ed "Europa": 1. La storia di quei 24.000 prigionieri di guerra sull'Asinara; 2. L'anno 1918 e i grandi cambiamenti geopolitici in Europa durante il periodo interbellico; 3. Gli stati nazione, la questione delle minoranze e la cittadinanza europea dal 1918 al 2018.
Tra le relazioni di storici e ricercatori italiani ed europei, anche un intervento dal titolo "Mai liberi. Le prigionie dei soldati austriaci di lingua italiana (1914-1920)" di Bartolomeo Fineo, del Laboratorio di storia di Rovereto