di storia
di Rovereto
Di professione chauffeur. Cugino di don Narciso Sordo. Chiamato alle armi nel maggio 1925 a Cremona, sbarca a Bengasi il 3 dicembre 1925. Rientra in patria nel novembre 1926. Dopo l'armistizio, prende parte alla Resistenza, unendosi alle formazioni partigiane del Tesino. Il 10 novembre 1944 è arrestato insieme alla sorella Teresa e a don Narciso Sordo. Portato a Borgo, a Roncegno, internato nel lager di Bolzano. Nel gennaio 1945 è deportato a Mauthausen. L'8 febbraio è assegnato al sottocampo di Gusen, come manovale nella fabbrica di armamenti Steyr. Liberato dagli americani è ricoverato nell'ospedale militare, dove muore il 15 giugno. Sepolto a Mauthausen in una fossa comune, la salma sarà riesumata e riconoscuta dieci anni dopo da una Missione governativa francese. La domanda di indennizzo è presentata dal fratello Riccardo e dalle sorelle Elda e Teresa. Nel cimitero di Castello Tesino una lapide lo ricorda con questa iscrizione: "SOLO IL NOME RECA LA LAPIDE / CHE I SUPERSTITI POSERO / TOMBA INESISTENTE SULL'INOSPITALE SUOLO / DEI TEUTONICI PERSECUTORI / CUSTODISCA LE SPOGLIE MARTORIATE / IL CRISTO PERDONANTE / AL DISCEPOLO VENALE PIETÀ / RAVVEDIMENTO AI SUOI DELATORI / CONCEDA"
Archivio di Stato Trento (Distretto militare - Foglio matricolare 878)
Dario Venegoni "Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano", Milano 2005
Mantelli-Tranfaglia "Il libro dei deportati", Milano 2009
Fondazione Museo storico del Trentino (Commissione Patrioti - fascicolo dispersi)
Gazzetta Ufficiale 22 maggio 1968, n.130 S.O.
ITS Archives (Doc. No. 1432971#1 Doc. No. 1432974#1,2)