di storia
di Rovereto
Risiede con la famiglia a Molina di Fiemme. Falegname dipendente dalla ditta Dezulian. Abbandona il posto di lavoro il 19 aprile 1944 dopo aver ricevuto la cartolina precetto per l'arruolamento nelle SS, e si unisce al movimento partigiano in Val di Fiemme. Arrestato con le armi nel corso del rastrellamento del maggio 1944. Processato dal Tribunale speciale di Bolzano insieme agli altri "ribelli" della Val di Fiemme, è condannato a morte. La condanna è sospesa e poi commutata nella pena di sette anni di carcere. Il 4 novembre 1944 è deportato prima nel carcere di Innsbruck, poi nel penitenziario di Bernau am Chiemsee, dove entra il 9 marzo 1945. Liberato dalle truppe franco-americane, è rilasciato definitivamente il 23 maggio e farà ritorno a Molina il 3 giugno 1945. Nel foglio matricolare del Distretto militare di Trento, gli è riconosciuta la partecipazione alla lotta di liberazione nella formazione partigiana "Val di Fiemme" per il periodo dal 1° maggio 1944 al 1° maggio 1945.
Archivio di Stato Trento (Distretto militare - Foglio matricolare 30423)
Fondazione Museo storico del Trentino (Commissione Patrioti n. 1719)
Giuseppe Pantozzi "Il minotauro argentato", Trento 2000
ITS Archives (Doc. n. 11540138#1; Doc. n. 11290463-469; Doc. n. 11290475-495)