di storia
di Rovereto
Frequenta l'Istituto tecnico per geometri a Rovereto, ma si ritira per lavorare come operaio nell'impresa della quale il padre è titolare. Chiamato alle armi l'11 gennaio 1943, è assegnato al Deposito del 5° Rgt. Alpini a Strigno. Più volte è ricoverato in infermeria, a Treviso, Castelfranco, Padova. Dopo l'8 settembre si rifugia in famiglia, ma è costretto al lavoro coatto a Innsbruck. Fuggito e rimpatriato clandestinamente, raggiunge alcuni gruppi di partigiani operanti nella zona del Monte Baldo. Ferito in circostanze non chiare è ricoverato, piantonato, all'Ospedale di Ala, per essere deportato a Bolzano e poi a Mauthausen, dove muore l'11 aprile 1945. La domanda di indennizzo è presentata dai fratelli Giuseppe (nato nel 1930) e Manilio (nato nel 1938).
Laboratorio di storia di Rovereto "Il diradarsi dell'oscurità", 2010 (III/106-107)
Dario Venegoni "Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano", Milano 2005
Mantelli-Tranfaglia "Il libro dei deportati", Milano 2009
Gazzetta Ufficiale 22 maggio 1968, n.130 S.O.
Totenbuch Mauthausen (http://www.mauthausen-memorial.at/index_open.php)