di storia
di Rovereto
Contadino. Appartenente ad una famiglia numerosa di "Dableiber". Renitente alla leva di polizia germanica, non si presenta al Comando di Silandro e si aggrega ad una formazione partigiana che opera in val Cadino sotto il comando di Silvio Corradini, alla quale appartiene anche il suo compaesano Adolf Bampi. Sfuggito al massiccio rastrellamento del 23 maggio 1944, si rifugia presso la casa paterna ad Anterivo. Nella domanda per il riconoscimento della "qualifica di patriota", Zwerger dichiara di essere stato catturato nel corso del rastrellamento. In realtà, secondo la ricostruzione di Giuseppe Pantozzi, il 25 maggio lo Zwerger si era presentato alla gendarmeria di Fontanefredde (Kaltenbrunnen), per costituirsi, nel timore di rappresaglia contro la famiglia e confidando nelle promesse di indulgenza. Per un curioso equivoco, gli viene imputato soltanto un furto di legname e i gendarmi lo lasciano libero; il 28 luglio giunge in gendarmeria l'ordine di cattura e Zwerger viene arrestato nella sua abitazione da militi delle SS e da appartenenti al Corpo Trentino di Sicurezza. Deferito al Tribunale speciale dell'Alpenvorland di Bolzano, con Adolf Bampi ed altri, sarà condannato a 3 anni di reclusione. Insieme ad altri 5 compagni condannati, è deportato in Germania per scontare la pena nel lager di Dieburg, nei pressi di Darmstadt, in condizioni assai dure. Liberato il 23 marzo 1945, forse in considerazione delle sue condizioni di salute, rientra in patria l'8 luglio. In seguito ad un bombardamento subito durante il periodo di detenzione in Germania, lamenta una ferita all'occhio sinistro e la sordità dell'orecchio sinistro.
Archivio di Stato Trento (Distretto militare - Foglio matricolare 31012)
Fondazione Museo storico del Trentino (Commissione Patrioti n. 554)
Giuseppe Pantozzi, Il Minotauro Argentato, MST, Trento 2000
ITS Archives (Doc. No. 70310076#2 Doc. No. 11290478-489)