di storia
di Rovereto
Operaia. A metà degli anni venti emigra a Torino. Poi si sposta a Milano, trovando lavoro alla Borletti. Arrestata da militi della guardia repubblicana in seguito agli scioperi del marzo 1944, è rinchiusa nella caserma "Umberto I" di Bergamo e da lì deportata ad Auschwitz, dove giunge alla fine di aprile. Il 9 ottobre giunge a Flossenbürg da Auschwitz e il giorno stesso è assegnata al sottocampo di Mittweida, dove le detenute lavorano per la Lorenz, industria elettrotecnica che ha trasferito da Berlino parte della produzione. Verso la metà di aprile il campo viene evacuato. Le detenute sono trasferite verso la Boemia e dopo diversi giorni saranno liberate dalle truppe russe. Alcune sono affidate agli americani a Ceské Budejovice (Budweis). Fra loro Maria Emilia, raccolta in un campo a Wels nei pressi di Linz, prima di far ritorno in famiglia a Milano: è il 27 giugno 1945. Maria Emilia muore a Agnedo nel 1981.
Laboratorio di storia di Rovereto "Il diradarsi dell'oscurità", 2010 (III/121)
Mantelli-Tranfaglia "Il libro dei deportati", Milano 2009