di storia
di Rovereto
Comincia a lavorare all’età di 16 anni. Operaio presso l’impresa Giachetti, il 5 giugno 1944 è chiamato a prestare servizio militare nel CST, a Folgaria, in Provincia di Brescia e, verso la fine di ottobre, a Tione. Imprigionato con l'accusa di aver ceduto armi ai partigiani, è deferito ad una corte militare, condannato per tradimento e deportato in Germania, insieme ad altri compaesani renitenti o disertori. Il 24 novembre i condannati sono trasferiti a Bronzolo su un pullman e quindi caricati su un treno per Dachau. Costretto al lavoro coatto, si trova, insieme a Fiorenzo Fontana, Emilio Orsingher "Papa" e Giuseppe Sperandio, a Mosbach, non lontano da Heidelberg, in una fabbrica sotterranea per motori d’aereo. Il lager non è meglio identificato: potrebbe trattarsi dell' Hammerlager di Mosbach, nel quale erano rinchiusi i prigionieri delle SS, o del lager ricavato nella palestra di Mosbach, in cui si trovavano IMI per il lavoro coatto.
Dopo la liberazione da parte delle truppe americane, Tiberio Orsingher, Giuseppe Rattin e Vittorio Rattin partono a piedi per rientrare in Italia. Raggiunta Garmisch, sono caricati su un camion fino a Bolzano, poi con i pullman organizzati dal CLN di Belluno, arrivano a Fonzaso; raggiungono infine Canale sul finire di maggio.
Laboratorio di storia di Rovereto "Il diradarsi dell'oscurità", 2010 (III/79)
Diego Orsingher “Ribelli nel Vanoi”, in “archivio trentino” n. 1/2003
Archivio di Stato Trento (Distretto militare - Foglio matricolare 31636)