di storia
di Rovereto
Dal 15 aprile 1915 sotto le armi nell'esercito-austroungarico, soldato nel 2° Rgt. Kaiserjäger. Dopo la guerra si diploma all'Istituto magistrale di Rovereto e intraprende la professione di insegnante. A metà degli anni venti sposa Maria Plancher, ma rimarrà presto vedovo con tre figli. Il 26 maggio 1940 è richiamato e assegnato alla "Commissione requisizione quadrupedi, automezzi, carriaggi" e il 5 luglio dello stesso anno è collocato in congedo illimitato. Nell'ottobre 1944 insegna a Lavarone. Il 23 novembre le SS lo arrestano durante la lezione, per aver espresso scetticismo sull'esito della guerra. Condotto in prigione a Roncegno e poi trasferito nel lager di Bolzano. L'8 gennaio 1945 è deportato da Bolzano a Mauthausen, dove giunge 3 giorni dopo. Dichiara di essere maestro e di conoscere tedesco e russo e di essere residente a Montagnaga n. 111. Dall'11 gennaio al 7 febbraio 1945 è in "quarantena" a Mauthausen; l'8 febbraio è trasferito nel campo di Gusen, come manovale nello stabilimento Steyr. Muore a Mauthausen il 16 giugno 1945 nell'ospedale americano. La domanda di indennizzo è presentata dai figli Assunta nata nel 1931, Elio nato nel 1927 e Renata nata nel 1926.
Laboratorio di storia di Rovereto "Il diradarsi dell'oscurità", 2010 (III/116-119)
Dario Venegoni "Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano", Milano 2005
Mantelli-Tranfaglia "Il libro dei deportati", Milano 2009
Gazzetta Ufficiale 22 maggio 1968, n.130 S.O.
ITS Archives (Doc. No. 1586270#1 Doc. No. 1586271#1,2 Doc. No. 1586272#2)