di storia
di Rovereto
Frate cappuccino (padre Giannantonio). Arrestato a Milano, deportato a Bolzano e di qui trasferito a Flossenbürg, dove giunge il 7 settembre 1944 ed è immatricolato con il numero 21694. Il 19 dicembre è trasferito a Dachau dove giunge quattro giorni dopo. Liberato il 29 aprile 1945 dagli americani. Un mese dopo è di ritorno a Milano. Muore nel convento dei Cappuccini di via Piave a Milano, il 25 agosto 1967.
Mantelli-Tranfaglia, Il libro dei deportati, Milano 2009
Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano, Milano 2005
Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Prato
Gazzetta Ufficiale 22 maggio 1968, n.130 S.O.
Memoria autobiografica "Nei lagher vinse la bontà", pubblicata nel 1968, consultabile anche in rete (http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/nei%20lagher%20vinse%20la%20bonta.htm)