di storia
di Rovereto
Di professione panettiere, fin da giovane si avvicina a Cesare Battisti, aderendo al partito socialista e impegnandosi attivamente nel sindacalismo. Nel dopoguerra diventa comunista, più volte arrestato e condannato dal Tribunale speciale per antifascismo durante gli anni Venti; il 25 agosto 1937 subisce una condanna a cinque anni di confino da scontare nell'isola di Ventotene "per aver svolto attività antifascista in concomitanza con la guerra di Spagna". Il 24 dicembre 1938 è prosciolto condizionalmente in considerazione delle sue precarie condizioni di salute. Ma il suo antifascismo è conosciuto e Pedrolli continua a essere sorvegliato, tanto più quando il Trentino passa sotto il dominio tedesco. Nell'ottobre 1944 è di nuovo arrestato e successivamente internato nel campo di concentramento di Bolzano. è liberato alla fine di aprile del 1945.
Muore a Trento nel 1960.
(ultimo aggiornamento: marzo 2017)
- Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano, Milano 2005
- Fondazione Museo storico del Trentino, Commissione patrioti, pratica n. 9369
- Fondazione Museo storico del Trentino, Fondo archivistico "Pedrolli Fortunato e Bruno"
- Laboratorio di storia di Rovereto, Il diradarsi delloscurità, Rovereto 2010 (III/293)