di storia
di Rovereto
Casalinga. Nel maggio 1943 sposa Giovanni Faustin, che, arruolato nell'esercito tedesco dopo l'8 settembre, diserta insieme ad altri commilitoni dalla formazione di stanza a Bressanone e si rifugia sull'altipiano di Pinè.
Il 28 marzo 1945 è arrestata per rappresaglia, insieme alla suocera e a una cognata. Trasferite a Bolzano, la suocera e la cognata sono rilasciate, mentre lei è rinchiusa nel campo di concentramento, matr. 10602, triangolo verde. Lavora come addetta alle pulizie negli alloggi degli ufficiali.
Liberata il 30 aprile 1945, torna a casa a piedi, insieme a due compagne, una certa Ianeselli di Bronzolo e un'altra di Egna. Con loro un ex detenuto di Trieste, che è ospitato dai Noldin nella loro azienda ancora occupata da ufficiali tedeschi.
Ricongiuntasi con il marito e con il figlio di un anno e mezzo, perde il marito nel 1946 per un incidente sul lavoro. Muore a Bolzano nel 2007.
[ultimo aggiornamento: novembre 2015]
- Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano, Milano 2005
- Laboratorio di storia di Rovereto, intervista rilasciata a Novella Volani dal figlio Roberto Faustin, Salorno 25 novembre 2015