di storia
di Rovereto
Terminata la scuola dell'obbligo, si trasferisce a Egna a lavorare presso un mugnaio. Nel gennaio del 1945, insieme ad altri giovani di Sover, riceve l'ordine di presentarsi come operaio militarizzato presso la Todt. A differenza dei suoi coscritti, che si consegnano e vengono arruolati nei lavori di ripristino del Ponte dei Vodi a Lavis - obiettivo di bombardamenti alleati -, Martino si nasconde nei boschi della val di Cembra. Fermato dopo qualche tempo dai militari del CST che presidiano la valle, viene arrestato e rinchiuso nel carcere di Trento e in seguito deportato nel Lager di Bolzano, nel quale entra ai primi di aprile.
Muore nel 1994.
- Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano, Milano 2005
- Laboratorio di storia di Rovereto, intervista a Ernesto Battisti, Piscine di Sover, 18 novembre 2016