di storia
di Rovereto
Secondo la testimonianza del figlio Quintino "Mio papà, settantaquattrenne, fu arrestato come ostaggio e insieme a lui: il farmacista Franzelin, Degiampietro, Gino March. Tutti trasferiti su un mezzo delle SS nelle carceri di via Pilati a Trento. Gino March venne poi deportato in Germania. Il 26 o 27 maggio, mio papà e Degiampietro, gli ostaggi, furono trasferiti a Bolzano e occupati nei lavori per la sistemazione del Lager di via Resia in allestimento. Degiampietro mi disse, a guerra finita, che lui e mio padre furono di fatto i primi due internati. Nel campo in allestimento c'erano anche altri lavoratori, questi però liberi, forse di un'impresa di Bolzano. Loro due rimasero lì a lavorare circa per 15-20 giorni, poi furono riportati a Trento e liberati."
(ultimo aggiornamento: genaio 2014)
- Anche a volerlo raccontare è impossibile, Scritti e testimonianze sul Lager di Bolzano, a cura di Giorgio Mezzalira e Cinzia Villani, in: Quaderni della memoria 1/99, ANPI Bolzano 1999
- Giuseppe Pantozzi, Il minotauro argentato, Trento 2000