di storia
di Rovereto
Nasce nel 1911 a Cavalese in una famiglia di tradizioni liberali. Frequenta il liceo classico a Verona. Si sposa con Leone Bosin dal quale ha tre figli. Casalinga, risiede con la famiglia a Cavalese in via Alberti.
Nel gennaio 1941 il marito, capitano degli alpini, cade sul fronte greco-albanese e lavversione al fascismo di Anna si rinforza. Nel febbraio 1944 inizia a collaborare con le formazioni partigiane della Val di Fiemme, partecipando alla costituzione del locale Comitato di liberazione e assumendosi compiti di rifornimento e di collegamento. Nel corso della retata del 27 novembre è arrestata insieme alla sorella, al cognato e allo zio. I famigliari saranno rilasciati il 18 dicembre, Anna è deportata nel campo di Bolzano (numero di matricola 8077) e lì rimane, segregata, fino alla fine della guerra. Muore a Cavalese nel 1968.
(ultimo aggiornamento: marzo 2016)
- Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano, Milano 2005
- Fondazione Museo storico del Trentino, Commissione patrioti, pratiche n. 206 e 1704
- Laboratorio di storia di Rovereto, Il diradarsi delloscurità, III/428
- Giuseppe Pantozzi, Il minotauro argentato, Trento 2000