di storia
di Rovereto
Conosciuto sull'altopiano come "Bepi Capeta", il 28 agosto 1942 giunge alle armi per anticipazione della chiamata alla leva: è allievo carabiniere. Da quel momento inizia un periodo assai tormentato, che lo vede in servizio prima a Bolzano e poi nella zona di Trieste, in territorio dichiarato di guerra. L'armistizio lo coglie a Monfalcone; sbandatosi, il 15 agosto 1944 si presenta al Centro raccolta carabinieri di Bolzano, ma è messo in congedo in attesa di giudizio per reati militari commessi durante il servizio a Trieste. Tornato a Piné, è arrestato dai gendarmi tedeschi, rinchiuso nel Carcere di Trento, insieme allo Svaldi, al Mattivi e ad altri partigiani e renitenti rastrellati nella retata del 22 dicembre, tutti trasferiti nel campo di Bolzano nei primi giorni di febbraio 1945. L'Andreatta, lo Svaldi e il Mattivi vengono assegnati al blocco celle. Nel dopoguerra sarà prosciolto dal Tribunale militare per i fatti commessi durante il servizio a Trieste. Muore il 20 giugno 2006.
[ultimo aggiornamento: marzo 2017]
- Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano, Milano 2005
- Archivio di Stato Trento, Foglio matricolare n. 22344/1923