di storia
di Rovereto
Daniele Longhi nasce a Pedemonte nell'alta Val d'Astico, comune trentino aggregato alla provincia di Vicenza nel 1929 (Legge 2 luglio 1929, n. 1111).
Frequenta il seminario a Trento, è ordinato sacerdote nel 1940 e nominato cappellano a CastelloTesino. Nel 1943 è pastore della comunità operaia di Bolzano. Di sentimenti antifascisti, si dedica con coraggio all'assistenza dei detenuti nel campo ed entra a far parte del C.L.N. Arrestato due volte, è rilasciato. La terza volta, il 19 dicembre 1945, è interrogato e quindi trasferito nelle celle del Lager di Bolzano.
Il 25 febbraio 1945 si trova con molti altri prigionieri su un convoglio in partenza per la Germania, ma a causa dei bombardamenti sulla linea ferroviaria del Brennero, dopo un'attesa di quasi tre giorni, chiusi nei vagoni piombati, i prigionieri rientrano nel campo.
Dopo la liberazione si dedica instancabilmente al servizio pastorale nel suo quartiere, al fianco dei deboli, degli oppressi e degli umili. Nel 1952 è inviato a Roma, cappellano capo dell'O.N.A.R.M.O. Nominato monsignore, è cerimoniere nella Chiesa di Santa Maria maggiore. Nel 1978 ottiene di ritornare a Pedemonte. Infine si trasferisce a Trento. Muore a Villazzano nel 1996.
- Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel Lager di Bolzano, Mimesis, Milano 2005.
- Carla Giacomozzi (a cura di), Nella memoria delle cose, Archivio storico della Città di Bolzano, 2009.
- Ennio Marcelli, La città operaia, Circolo culturale Don Bosco, Bolzano 2001.