di storia
di Rovereto
Anna “la Rossa” fornisce viveri e informazioni ad un nucleo di partigiani, capeggiati da “Vinci”, che si nasconde in una baita nei boschi sopra la frazione Stedileri.
Il 27 settembre 1944 è arrestata dalle S.S. tedesche per la sua attività, “oramai diventata troppo nota”.
Il 10 novembre è trasferita da Rovereto al campo di concentramento di Bolzano, dove rimarrà fino al 30 aprile 1945.
Nel dopoguerra è coinvolta in una oscura storia di delazione: accusata dall’appuntato dei Carabinieri Alfredo Piccioni - arrestato con lei assieme al maresciallo Arcangelo Careddu, che morirà nel bombardamento del carcere di Rovereto, e al carabiniere Domenico Bertoletti -, è processata per collaborazionismo e assolta.
Si trasferisce a Roma, dove muore nel 1991.
(ultimo aggiornamento: 29 aprile 2014)
- Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano, Milano 2005
- Fondazione Museo storico del Trentino, Commissione patrioti, pratica n. 546
- Fabrizio Rasera, Aspetti della Resistenza a Rovereto e Vallagarina, in: "archivio trentino" n. 1/2003
- Laboratorio di storia di Rovereto, Il diradarsi delloscurità, Rovereto 2010, (III/432)